Trattamento Farmacologico

Inibitori di acetilcolin-esterasi

Fra i trattamenti farmacologici i più usati sono gli inibitori di acetilcolin-esterasi, ovvero farmaci capaci di inibire la distruzione di acetilcolina. Tale trattamento risulta efficace in alcuni pazienti quale cura sintomatica, anche se solo temporanea, in quanto tende a migliorare il livello cognitivo, la memoria e la concentrazione.

Estrogeni

La somministrazione di estrogeno in pazienti di sesso femminile pare efficace nel migliorare lo stato cognitivo, la memoria, l'attenzione. Il miglioramento peraltro viene meno alla sospensione del farmaco. Da alcune ricerche epidemiologiche risulta che le donne che in menopausa hanno fatto cure ormonali (estrogeni) paiono meno soggette a contrarre l'Alzheimer.

Farmaci antiinfiammatori

Le persone che soffrono di artrite reumatoide paiono meno soggette a contrarre l'Alzheimer. Poiché tali pazienti vengono trattati a lungo con farmaci antiinfiammatori, si sospetta che questi possano giocare un ruolo nella prevenzione e nella cura della demenza.

Training cognitivo

Vi è una letteratura crescente concernente l'efficacia di interventi di training cognitivo nel rallentare o ritardare il declino cognitivo e comportamentale dei pazienti. L'intervento non costituisce una cura alla progressione della patologia, ma contribuisce a migliorare la qualità della vita ed il livello di autosufficienza dei pazienti negli stadi in cui la gravità della patologia è di livello lieve o moderato, ritardandone in parte il declino cognitivo.

Protezione del malato

Con l'avanzare della malattia, il paziente affetto da Alzheimer dovrà affrontare crescenti difficoltà nell'interagire con il proprio ambiente domestico, familiare, sociale. Diventa pertanto necessario adattare l'ambiente alle sue mutate possibilità cognitive e relazionali, creando un contesto che sia il più semplice e protettivo possibile.

Vi sono dunque degli accorgimenti che i familiari di un malato di Alzheimer dovrebbero seguire per garantire una dignitosa qualità della vita al paziente. Ne elenchiamo alcuni.

Ricreare un ambiente sicuro, senza attrezzi affilati, pavimenti scivolosi e tappeti inciampanti, cavi elettrici vistosi.

Dotare le porte e le uscite di lucchetti di sicurezza.

Montare maniglie di appoggio nei bagni.

Illuminare gli ambienti notturni per evitare confusione e irrequietezza.

Organizzare i ritmi di vita del paziente con compiti giornalieri puntuali e fissi.

Spiegare tutte le procedure e le attività prima di attuarle.

Semplificare i compiti.

Usare calendari, orologi, etichette o giornali per facilitare l'orientamento temporale.

Ridurre l'eccessiva stimolazione e l'uscita in ambienti affollati: la stimolazione ambientale può portare ad agitazione e disorientamento.

Evitare l'eccessiva luce di finestre e specchi, il rumore della TV e il disordine.

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