Scopo

il seguente test di denominazione su descrizione consente principalmente di valutare la capacità di denominazione indipendentemente dallo stadio d'identificazione percettiva.

Indicazioni di utilizzo

il test è prevalentemente utilizzato in caso di deficit neurolinguistici in particolare per l'afasia di Wernicke, in pazienti con presenza della malattia d'Alzheimer, di Agnosia e di disconnessione sensoriale verbale.

Stimoli

il test comprende 38 item, 28 concreti e 10 astratti (vedi Appendice). Per ogni item sono proposte tre alternative di risposta da utilizzare nel caso in cui il paziente non sia in grado di fornire direttamente la risposta. Una sola di tali alternative è quell'adatta per la risposta. Gli stimoli sono suddivisi in quattro classi in base alla frequenza d'uso. Le frasi che descrivono concetti astratti sono suddivisi in tre classi: frequenza maggiore di 50, frequenza tra 25 e 50, frequenza tra 5 e 25.

Istruzioni

l'esaminatore sia nel caso di item concreti che di quelli astratti dice al paziente: "Ora le leggerò delle frasi che descrivono un oggetto; lei mi dovrebbe dire il nome dell'oggetto". Ad esempio, "Come si chiama lo strumento che serve per battere i chiodi?" martello. Se il paziente non fornisce una risposta corretta entro 10 secondi l'esaminatore deve dire al paziente: "Ora le proporrò tre alternative tra cui potrà scegliere la risposta esatta". E' importante leggere con voce chiara e piana la frase che descrive l'oggetto. Si ripete una volta la frase nel caso in cui il soggetto dice di non aver capito.

Punteggio

assegnare punti 1 se il paziente produce la risposta corretta, assegnare punti 0.5 se è in grado di riconoscerla tra le tre alternative, punto 0 se il paziente fallisce anche nella fase di riconoscimento. Il punteggio va da zero a 38 che corrisponde ad una prestazione perfetta.

Sede lesionale

il deficit di denominazione è associato con particolare frequenza a lesioni temporali, temporo-parietali. In realtà tale deficit non ha di per sé valore localizzatorio.

Campione

le prove standardizzate sono state costruite avendo come riferimento una popolazione di soggetti normali al fine di valutare l'influenza di variabili sociodemografiche (età, scolarità, e sesso) sulla prestazione ai test.

Sono stati esaminati 320 soggetti residenti in Lombardia (170 maschi, 150 femmine), in assenza di malattie neurologiche e psichiatriche. Il campione è stato suddiviso in sei classi di età (vedi TARATURE). Gli stessi soggetti sono stati sottoposti ad altri due test di ricerca e produzione lessicale: il test di denominazione di oggetti e di fluenza verbale. La suddivisione operata in base al livello di istruzione ha permesso di ottenere quattro gruppi: da 3 a 5 anni di scuola (67 soggetti), da 5 a 8 anni di scuola (93), da 8 a 13 anni di scuola (98), oltre 13 anni di scuola (62).

Tarature

la taratura dei test è stata eseguita seguendo la procedura descritta da Capitani e coll. (1986) che comprende due fasi:

a) studio del modello lineare migliore, scelta delle variabili (età, sesso, scolarità) e l'individuazione del modello che meglio descrive l'effetto di ogni variabile;

b) correzione del punteggio originario di ogni test, ottenuta sottraendovi (o aggiungendo) il contributo dato dalle variabili il cui effetto nel modello fosse risultato significativo.

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