EP è una donna di 74 anni, destrimane, laureata in matematica. Ella ha insegnato matematica nelle scuole superiori, fino al pensionamento. Nel gennaio 1995 venne indirizzata al Day Hospital geriatrico a Milano per un progressivo disorientamento spaziale. Un esame TAC rivelò un'atrofia del lobo temporale destro; la diagnosi clinica finale fu di demenza di Alzheimer ad esordio focale.

Il linguaggio spontaneo era normale e così pure la prestazione della paziente alla versione italiana del test per l'afasia Aachen Aphasia Test. La prestazione al MMSE rientrava nella norma (25/30). La sua memoria verbale era relativamente intatta, ma nell'ambito della memoria visuospaziale la paziente mostrava un deficit selettivo nell'elaborazione di informazioni spaziali.

EP venne testata per un periodo di 22 mesi (da marzo 1995 a gennaio 1997), durante il quale la sua memoria e la sua intelligenza andarono progressivamente deteriorandosi; difficoltà di comprensione e di produzione del linguaggio emersero solo a partire dal maggio 1996.

Metodo

L'assesment iniziale delle abilità numeriche di EP venne eseguito attraverso la somministrazione di una batteria di test.

La prima parte della batteria comprendeva i seguenti compiti:

  • numerazione di insiemi di puntini;

  • contare,

  • giudizi di pari/dispari;

  • confronto fra numeri.

La seconda parte valutava le abilità di codifica, cioè:

  • ripetizione di parole-numero;

  • lettura e scrittura di cifre arabe e di parole-numero;

  • traduzione scritta di parole-numero in cifre arabe e viceversa.

La terza parte testava le abilità di calcolo, cioè:

  • riconoscimento dei simboli aritmetici;

  • incolonnamento delle operazioni a più cifre;

  • ricordo di fatti aritmetici;

  • calcolo scritto ed a mente;

  • calcolo approssimato;

  • ragionamenti con i numeri (composizione di numeri utilizzando gettoni di differenti valori).

Furono inoltre testate la conoscenza di fatti numerici cardinali (es. "Quanti giorni ci sono in una settimana?") e di stime numeriche (es. "numero di passeggeri in un autobus").

Tabella 1.

Percentuali di risposte corrette in compiti di codifica e di calcolo nelle sessioni di test.

COMPITO T1 T2 T3

Codifica -arabi * -parole-numero* -1-uno -uno-1 Fatti aritmetici -addizione -sottrazione -moltiplicazione -divisione Calcolo scritto -addizione -sottrazione -moltiplicazione -divisione Calcolo approssimato *Punteggi di lettura e scrittura collassati. 100100 80 87100100100100100 75 37.5 83.3100 100100 80 80 95100 93 97 75 43.7 0 33.3 65.2 91.5 100 80 73 70 85 92 50 25 31.2 0 16.6 25

Risultati

Sessione di test n. 1 (marzo 1995).

Le capacità di contare e di trattare i numeri di EP erano preservate. Si verificavano alcuni errori nella codificazione scritta quando veniva richiesta una maggiore elaborazione sintattica (es. 6010 - seicentodieci). La sua prestazione nei fatti aritmetici era veloce ed accurata (Tab. 1). Il calcolo mentale rientrava nella norma; nel calcolo scritto la paziente risolveva correttamente tutte le addizioni , ma aveva delle difficoltà nelle sottrazioni. L a prestazione in moltiplicazioni a più cifre risultò gravemente compromessa a causa di errori nella applicazione del corretto algoritmo. Non emersero altri problemi.

Sessione di test n. 2 (marzo 1996).

Il contare a voce era preservato, ma EP commetteva occasionali errori nell'enumerare le quantità. L'elaborazione dei numeri era intatta, fatta eccezione per alcuni errori sintattici nella codificazione scritta. I punteggi aritmetici semplici erano nella norma. Nel calcolo mentale EP dimostrò di avere delle difficoltà con addizioni e sottrazioni con numerali a due cifre, mentre le moltiplicazioni a due cifre erano meglio padroneggiate. La sua prestazione nel calcolo scritto mise in evidenza crescenti difficoltà nell'esecuzione delle procedure: alcune addizioni venivano risolte solo in parte, il prestito era spesso omesso, e al paziente applicava in modo consistente l'algoritmo dell'addizione alle moltiplicazioni. Nei compiti di ragionamento con i numeri EP aveva grosse difficoltà in tutte le prove che richiedevano 4 o più gettoni. Tutti gli errori consistevano in omissioni parziali (es. 76=50+10+5+1). Anche la sua capacità di produrre stime numeriche era risultata danneggiata.

Sessione di test n. 3 (ottobre 1996).

Le capacità di calcolo di EP risultarono limitate per lo più alle sequenze automatiche. La codificazione era relativamente preservata anche se la sua difficoltà nell'elaborazione sintattica emergeva anche nella lettura di cifre arabe. Nell'ambito dei fatti aritmetici, così come nel calcolo a mente, la moltiplicazione era abbastanza ben preservata rispetto a tutte le altre operazioni. Nel calcolo scritto la paziente era in grado di risolvere soltanto problemi in cui non si richiedessero prestiti o riporti. In tutti gli altri casi ella commise errori nell'eseguire la corretta procedura o ne tralasciò alcune parti. A questo stadio della malattia ella rispose soltanto a poche prove, tra le più facili, nel compito di ragionamento numerico. Le sue stime numeriche erano del tutto non plausibili.

Nel gennaio 1997 le sue condizioni cliniche resero impossibile ogni altro tentativo di test e impedirono ogni ulteriore studio.

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