I tests contenuti nel BORB possono essere interpretati attraverso un grafico-struttura come quello mostrato nella figura 1. In questo modello, il riconoscimento e la denominazione degli oggetti sono concepiti richiedere l'accesso ad una serie di processi organizzati gerarchicamente e a diverse forme di conoscenza immagazzinata.

I tests di confronto percettivo (test 2-5) valutano la capacità di un paziente di ricavare e confrontare informazioni sulle dimensioni di base degli stimoli percettivi (la loro dimensione, lunghezza, orientamento e localizzazione). Nella fig.1, le elaborazioni hanno a che fare con la valutazione della grandezza, lunghezza, orientamento e localizzazione portano ad una elaborazione visiva degli imput ad uno stadio di ordine più alto che riguarda la segmentazione della figura dallo sfondo. Questo stadio di elaborazione visiva è valutato nel test 6. Si pensa che in seguito al processo di segmentazione di una figura dallo sfondo, vengano messi in atto processi che riguardano l'informazione visiva della costanza dell'oggetto. La fig.1 distingue l'informazione circa la costanza dell'oggetto come basata sull'identificazione delle caratteristiche specifiche e globali dello stimolo. Queste due forme di informazione sono valutate rispettivamente nel test 7 e ne test 8. Questi processi, superiori e includenti l'informazione circa la costanza dell'oggetto, sono stati chiamati processi visivi pre-categorici, e possono essere collegati al termine "processi visivi appercettivi" proposto da Lissauer.

Gli ultimi tests verificano ciò che Lissauer ha chiamato "processi visivi associativi". Si ritiene che l'informazione circa la costanza dell'oggetto ricavata da informazioni pre-categoriche in una prima forma di magazzino di conoscenza, sia cruciale per il riconoscimento visivo degli oggetti: la conoscenza immagazzinata circa la forma dell'oggetto. L'accesso per via visiva a questa forma di magazzino di conoscenza è valutato attraverso il test 10.

L'accesso al magazzino di conoscenza circa la forma dell'oggetto attraverso il nome dell'oggetto stesso è valutata attraverso il test 9.

L'accesso al magazzino delle conoscenze funzionali e associative è valutato nei test 11 e 12.

L'accesso all'informazione nominale è testata attraverso i test 13 e 14.

Il modello illustrato nella fig.1 fornisce una struttura per comprendere la natura dei danni in un dato paziente, e per progettare una terapia che sappia indirizzarsi ad uno specifico livello d'elaborazione o ad una forma di rappresentazione. Ovviamente bisogna tener conto che tale modello di riferimento è una struttura dinamica, in evoluzione, e che potrebbe essere necessario sottoporlo a modifiche alla luce di future nuove conoscenze.

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